Appassionata da sempre alle arti figurative, dipinge su tela, sperimentando l’uso delle tecniche pittoriche dell’olio, della pittura acrilica per soffermarsi poi all’utilizzo dei pigmenti naturali (le terre) amalgamati con colle viniliche ad altri composti.
Realizza alcuni murales all’interno di appartamenti, laboratori, negozi e ristoranti. La sua pittura non si colloca all’interno di correnti di pensiero contemporaneo, ma piuttosto se ne discosta, non è potavoce, priva di contenuti univoci tende alle emozioni più intime dell’uomo, al suo percepire e non al comprendere.
Nel suo lavoro la percezione prevale la comprensione, l’emozione ai referenti rarefatti ed essenziali.
La sua curiosità iniziale si sofferma allo studio della figura umana, nuda o vestita, e attraverso essa genera un immaginario di forme e colori fatto di piacere compositivo, qui il soggetto viene trasportato in luoghi estranei, collocato in uno spazio inaspettato – intimo – segreto.
Qui Monica si riconosce, senza cercare conferme fuori, in questo luogo di sorpresa emotiva vigila sino a coglierne sazietà quindi si allontana, e altrove non c’è nulla da dire.
